I mobili cinesi per eccellenza nella storia dell’arredamento , sono considerati quelli che risalgono al periodo delle dinastie Ming (1368-1644) e Qing (1644-191), poiché del mobilio in epoche precedenti è rimasto davvero poco. Il concetto d’arredamento prese infatti forma a partire dalla dinastia Ming, e la disposizione degli elementi iniziò a prendere senso e simmetria. Tra il 1300 e il 1700 in particolar modo la Cina produsse i suoi mobili più belli, costruiti con legni pregiati, e forme eleganti pur nella loro semplicità. Con il passare del tempo questi mobili divennero via via più elaborati e, seppur pregiati, persero pian piano il fascino della leggerezza. L’arte antica della falegnameria ebbe in Cina un indiscusso prestigio, e permise di riconoscere a livello mondiale, il valore dell’arredamento cinese tradizionale. Per molto tempo in Cina vi fu uno stretto legame tra falegnami e classe intellettuale, quest’ultima forniva idee e spunti per la creazione di nuovi stili e l’uso di nuovi materiali.
I mobili cinesi sono ricchi di forme, raffigurazioni e colori che permettono d’arredare gli ambienti in modo versatile, creando atmosfere piacevoli e raffinate, se inseriti ovviamente nel giusto contesto. Per questo motivo, alla fine del 17° secolo, l’Europa fu invasa da una febbre, quelle delle “cineserie” che fecero il loro ingresso nell’arredamento, catturando anche l’attenzione di veri e propri collezionisti.
I materiali lignei principalmente usati per la realizzazione dei mobili, in epoca Ming e Qing, furono i legni duri come l’olmo del sud, il faggio, il pino, lo zitan, della famiglia del palissandro, il sandalo rosso, talvolta noce e mogano, e legni teneri come il salice, l’abete, il pino, e il tradizionale bambù. Molto usato anche il legno di Canfora, un albero sempreverde della famiglia dell’alloro, che raggiunge grandi dimensioni. Sedie, armadi, librerie, scrittoi, credenze, tavoli bassi o con cassetti laccati, e bauli, considerati veri e propri elementi d’arredo, ebbero ampio sviluppo durante l’egemonia di queste due dinastie. Mobili lineari, delicati, dotati di sobrietà furono quelli della dinastia Ming, in cui risaltava la bellezza naturale dei legni, mobili ricchi e particolarmente incisi quelli della dinastia Qing, durante la quale vennero elaborati nuovi design. Le regioni economicamente svantaggiate, inventarono l’uso della laccatura per copiare il colore e l’effetto dei mobili scuri pregiati. Pian piano l’arredamento laccato, intagliato o intarsiato con pietre dure, prese campo, diventando più importante di quello con venature lignee originali. Palazzi e Templi furono pieni di questo tipo di mobilio. Nella lavorazione dei mobili si aggiunse l’uso di altri preziosi materiali, come madreperla, giada, marmo, avorio, ceramica e ambra. Bellezza e armonia hanno sempre caratterizzato il mobilio cinese, proprio per l’influenza intellettuale che accostò, all’arredamento e alle idee ornamentali, l’elevazione stessa della filosofia orientale. Affascinante nelle linee, perfetta nella struttura, la mobilia cinese sembrava plasmata apposta per mettere in risalto tutta l’abilità del suo creatore.
Funzionalità e sapienza fanno di questi mobili vere e proprie opere d’arte che si prestano a svariate soluzioni; per questo motivo l’antiquariato cinese è in netta evoluzione. Ogni tipo di mobile cinese è in grado di conferire fascino alla vostra abitazione, si tratti di tavolini, scrigni, sedie, cassapanche, paraventi o quant’altro in grado di testimoniare la qualità e la grazia di questi antichi pezzi d’ebanisteria, non soltanto belli ma anche durevoli. Insomma una vera fonte d’ispirazione la mobilia cinese, a cui non può rinunciare chiunque ami il colore e l’esotico.