L’art Nouveau può essere considerato il primo stile del XX secolo moderno. Questa corrente nacque in Francia, ma le sue radici risalgono al movimento inglese denominato “Arts and Crafts” che fu fondato nel 1861 da William Morris.
L’Art Nouveau ebbe caratteristiche particolari in ogni paese europeo, e assunse svariate denominazioni, però i tratti essenziali di questa corrente furono comuni e condivisi: l’amore per il floreale e il decorativo, l’interesse per il mondo naturale e l’asimmetria.
Fu il clima spensierato, fiducioso nel progresso industriale ed economico a favorire il desiderio di rinnovamento e modernità, tanto da spingere alla nascita di questo stile, che si estese dall’ultimo ventennio del 1800 al primo decennio del 1900. L’art Nouveau, a differenza di altri movimenti contemporanei, non rinnegò completamente l’uso dei macchinari nella lavorazione dei prodotti, quanto piuttosto cercò di integrare questo tipo di produzione con l’abilità manuale degli artigiani, allo scopo di mantenere la qualità estetica dei pezzi prodotti industrialmente. Il tentativo fu dunque quello di conciliare produzione di massa ed elevata qualità.
Questo movimento si ispirò principalmente alle forme e ai motivi del mondo naturale, con una predilezione per gli ornamenti vegetali e floreali; molto in uso fu anche il richiamo alle figure femminili, dipinte con curve sinuose e chiome fluenti. Questo gusto per la natura fu evidente nella scelta della carta da parati, per altro molto usata, su cui spiccavano disegni come fiori stilizzati, in particolare papaveri, gigli d’acqua e glicine, rami, foglie, steli, viti, germogli, piume di pavone, uccelli e libellule. Caratteristico di questo periodo fu un interesse per i motivi stilistici dell’ arte orientale, sopratutto per le stampe giapponesi, che divennero vera fonte di ispirazione.
I materiali maggiormente usati, furono sicuramente il vetro e il ferro battuto, insieme a pietre preziose e legni esotici. Le tinte prescelte furono principalmente quelle fredde, attutite, trasparenti, come lilla, viola, blu, ma anche senape, salvia, oliva e marrone. Le forme divennero sinuose e curvilinee, addirittura sensuali, libere da proporzioni e simmetrie; ad esempio proliferarono gli schienali ad S e le gambe dei tavoli, spesso intarsiate, furono per lo più rigirate verso l’esterno. I legni, principalmente esotici, venivano lavorati in forme bizzarre e il metallo in curve tortuose, ispirate agli intrecci fluenti della natura.
La tappezzeria in uso doveva essere resistente e sontuosa, come i broccati ricamati, il lino, la pelle e il velluto. Vetrate e pavimento in legno naturale, come il legno di
quercia, furono un’altra caratteristica ricorrente di questo stile.
La maggior parte dei mobili Art Nouveau si basò soprattutto sulla progettazione molto influente di Charles Rennie Mackintosh, designer di mobili e gioielli, il quale realizzò principalmente mobili laccati nelle tonalità del nero, lucidi o in tessuti floreali stilizzati; i primi più innovativi, i secondi per un pubblico più conservatore.
Lo scopo dello stile Art Nouveau, attraverso le sue linee curve, definite a “colpo di frusta”, fu quello di tramettere un senso di leggerezza, gioventù e agilità.
L’Art Nouveau fu un movimento di grande portata, originale e anti-convenzionale, che riguardò diversi aspetti della società, e che influenzò l’arte e il design di tutto il XX secolo.