La funzione tradizionale della cornice è quella di isolare il quadro, il dipinto, dal resto del muro, incarnando quindi lo spirito del limite. Soprattutto nel caso delle opere d’arte, la cornice permette all’occhio di concentrarsi su ciò che vi è al suo interno, isolandolo dal resto.
Quando la cornice viene a mancare la percezione del nostro occhio muta, in funzione di un ordine più incerto, di un isolamento meno fruibile. I quadri contemporanei ad esempio sono spesso privi di cornice. Quando però adottiamo questo elemento, nelle nostre case, le cornici finiscono per fare arredamento, in sintonia o meno con lo stile che abbiamo conferito agli ambienti, data la spiccata funzione estetica e ornamentale.
Storicamente la cornice fece la sua comparsa, quando la pittura iniziò a essere praticata in dimensioni ridotte e non solo più come affresco murale, cioè quando si fece largo l’esigenza di delimitare i bordi del quadro, seguendo un certo gusto estetico. In Italia le prime cornici comparvero intorno al ‘200 in regioni come il Veneto e la Toscana, che furono le prime a cimentarsi in quest’arte. Successivamente la produzione di cornici si sviluppò anche in Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia, per giungere in seguito nel Lazio e in alcune regioni del sud, che per altro risentirono dell’influsso fiammingo e spagnolo.
La cornice italiana del ‘400 e del ‘500 fu molto importante in ambito artistico internazionale, come del resto la pittura di quel periodo; i modelli originali e autonomi della Toscana e del Veneto fecero scuola. Incorniciature lignee erano già presenti nell’arte greca, egizia e romana; in età medievale la cornice veniva invece ricavata dalla stessa tavola su cui era eseguito il dipinto, il bordo veniva gessato e dorato per poi esporre il quadro nei luoghi di culto e nei palazzi privati. Le cornici del rinascimento invece rifiutarono i decori tipici del medioevo, assumendo forme più snelle, sobrie, e inoltre separate dalla pittura. Ecco che compare dunque la cornice come noi siamo abituati a immaginarla!
Le cornici subirono via via l’influsso degli stili architettonici ed estetici che si susseguirono nel corso dei secoli, per raggiungere forme altamente elaborate, come nelle cornici barocche, addirittura ornate con fogliame, angioletti e altre figure.
Solo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX le cornici tornarono a essere inserite nella superficie stessa del dipinto, spesso realizzate dallo stesso pittore, influenzate da quell’arte rivoluzionaria che prese il nome di “Art Noveau”.Con l’affermarsi dei movimenti d’avanguardia la cornice fu addirittura negata, e molti artisti preferirono presentare le loro opere senza cornice, privando il senso di limite della sua originaria importanza. Nonostante queste correnti “rivoluzionarie” la cornice continua tuttora ad avere un ruolo importante nell’arredamento delle nostre case, come elemento che valorizza ulteriormente il quadro, assecondandone lo stile e rispecchiando soprattutto i gusti stilistici dell’ambiente che lo accoglie.
Le cornici impreziosiscono quadri di ogni dimensione e forma, per questo ne esistono di svariati tipi, piccole, grandi, tonde, rettangolari, quadrate e realizzate con materiali disparati. Originariamente venivano realizzate con metalli come bronzo, oro e argento, e legnami preziosi come ciliegio e mogano. Pian piano al legno tradizionale, semplice o pregiato, si sono affiancati materiali come acciaio, ottone, vetro, plastica, mentre in parallelo è andata avanti la produzione di cornici gessate e dorate. Quest’ultimo tipo di cornici, diciamo quelle di fatturazione più antica e pregiata, sono diventate meta di collezionisti, acquistando un posto di primo piano nei mercatini d’antiquariato. La lavorazione delle cornici conferisce loro un carattere e uno stile determinato, che esula dal tipo di materiale scelto; ad esempio una cornice in legno decapato, può essere sfruttata per ambienti country o provenzali, mentre una cornice in legno lavorata a torciglione può essere indicata per ambienti classici e più eleganti.
Gli stili per la lavorazione delle cornici vanno da quello veneziano, a quello inglese, bolognese, a torciglione, decò, barocco-rococò e liscio. In ogni modo, sta a voi scegliere la cornice adatta per i vostri quadri, secondo il vostro gusto personale, e sulla base dello stile che avete dato al vostro ambiente, classico, retrò oppure moderno e futuristico.
Ricordate sempre che la cornice deve abbellire e impreziosire il vostro dipinto e non oscurarlo o sovrastarlo; quindi fate molta attenzione allo spessore della cornice, rispetto al quadro, e alle colorazioni.
Una cornice, non è solo un oggetto fruibile per la sua utilità artistica, una cornice riempie lo spazio visivo, asseconda lo stile, arreda e compiace, non meno d’un tavolo o di una libreria.