Proteggere la propria abitazione e renderla più sicura: questo è, in sostanza, l’obiettivo di qualsiasi sistema di videosorveglianza. In poche parole, si tratta di predisporre una rete di telecamere, che vengono collegate ad una sola centrale di registrazione, piuttosto che a un monitor da cui possono essere visualizzate in contemporanea.
In questo modo, si può assicurare un alto livello di protezione nei vari punti di passaggio di un’abitazione, ma anche di un condominio. Consultare a distanza un sistema di videosorveglianza è possibile per merito della connessione al web, che può essere effettuata sia dal proprietario delle telecamere che da una specifica agenzia di sicurezza.
Quale tipo di installazione scegliere?
Nel corso degli ultimi anni, i vari impianti di videosorveglianza hanno fatto grandi passi in avanti dal punto di vista tecnologico: quelli più apprezzati sul mercato sono i sistemi con telecamera analogica e quelli con telecamera digitale.
L’installazione di una telecamera è legata alle proprie esigenze e al livello di sorveglianza che si vuole mettere in atto. Un’installazione fittizia serve principalmente come dissuasivo, mentre un’installazione a visione locale prevede delle telecamere in grado di mandare l’immagine ripresa, sullo schermo del pc o di un altro monitor.
L’installazione a visione mobile prevede delle telecamere IP che rimandano le immagini anche sui vari dispositivi mobili. Infine, un’installazione mista, ovvero sia mobile che locale, è il livello di protezione massimo e più completo per qualsiasi esigenza. Inoltre, le telecamere possono essere fisse oppure motorizzate: la scelta di puntare sull’una o l’altra tipologia dipende dal punto di installazione. Come prevenzione rispetto a potenziali comportamenti vandalici, si può anche effettuare la progettazione di una rete cablata, in grado di proteggere le telecamere.
Su quale focale della telecamera puntare?
In base alla scelta riguardante l’installazione della fotocamera, il passo successivo sarà quello di decidere la focale, un aspetto molto importante perché si riferisce alla zona che viene coperta. Ad esempio, una focale di 2,1 mm riesce a filmare fino a 6 metri di distanza una scena larga al massimo 14 metri. Invece, una focale da 3,6 mm, è in grado di filmare a ben 10 metri di distanza, una scena sempre pari a 14 metri di larghezza. La focale massima è pari a 12 mm e riesce a filmare addirittura a 24 metri di distanza una scena larga al massimo 10 metri. Ci sono, in ogni caso, anche delle focali variabili, che si possono regolare in base al punto in cui viene collocata la telecamera.
Meglio le telecamere analogiche o IP?
Le telecamere analogiche sono quelle vecchio stile, ovvero quelle in grado di inviare le stesse e identiche immagini della centrale che ne effettua la registrazione, mentre le telecamere IP riescono a garantire delle immagini in formato digitale compresso, il cui invio avviene mediante una rete Ethernet o sfruttando il Wi-Fi, verso una centrale di sorveglianza. Le centrali di registrazione analogica hanno lo svantaggio di avere un quantitativo di porte per ciascuna telecamera piuttosto basso, al contrario di quelle IP.