Avete trovato un vecchio comò in garage, o in soffitta e vorreste rinnovarlo per riportarlo a nuovo? Vi parleremo nello specifico di un oggetto di arredamento che presenta una finitura laccata che potrebbe risultare inadatta e non facile da abbinare con il vostro arredamento di casa. Per ridare brio a un oggetto di antiquariato che presenti queste caratteristiche il percorso da seguire è semplice, ma dovrà richiedere grande attenzione e passione.
Da dove si comincia?
Prima di tutto posizionate il vostro comò all’esterno e iniziate con la fase di sverniciatura: in questa fase, potrete aiutarvi con la carta vetrata (prima dovrà essere a grana grossa e man mano più fine). Vi servirà un po’ di tempo per finire l’intera superficie del mobile, ma è un lavoro fondamentale per rimuovere il colore ed evitare che riaffiori in un secondo momento. A questo punto serve l’aggrappante che è utile per verniciare le superfici più difficili: consigliamo almeno un paio di mani così da evitare che si formino imperfezioni.
La fase di decapaggio è quella più delicata: è utile per arredi e oggetti in legno, poiché permette di far trasparire le naturali venature di questo materiale. Dopo aver applicato una cera utile per ammorbidire la superficie, potrete poi passare alla fase di verniciatura, scegliendo il colore che più vi rappresenti. Può essere utilizzato sia diluito che puro; nel primo caso saranno richieste più mani per ottenere un colore compatto e omogeneo.
Consigli pratici e curiosità
Per poter proteggere un mobile decapato, dovrete utilizzare di tanto in tanto la cera chiara per mobili. Cerca sempre di evitare l’uso di rivestimenti (spesso a base di acqua e olio) perché nel tempo non fanno altro che liberare un color giallognolo.
Da notare che in fase di finitura potrete procedere in due modi: se non volete usare la cera per mobili, che deve essere lasciata asciugare per almeno 12 ore, potrete applicare un prodotto protettivo acrilico all’acqua che ha tempi molto più rapidi di asciugatura. Vi consigliamo in questo caso di stendere la prima mano con l’aiuto di un pennello piatto cercando di seguire l’andamento delle venature naturali del legno.